LA FESTA DELLA DONNA NON È SOLAMENTE L’ 8 MARZO
I diritti della donna nella storia
Nel Medioevo, il campo della medicina era riservato solo agli uomini e non era dato spazio alle donne, nonostante la loro profonda conoscenza di erbe e rimedi. Ecco così che inizia la caccia alle "streghe". Seguirono decenni di persecuzioni e crimini contro le donne, considerate talvolta streghe perché al di fuori dei profili imposti da una società guidata dagli uomini. In quel contesto, era ovviamente impensabile per una donna avere il controllo della propria sessualità ed essere libera. Ciò le avrebbe fatto guadagnare senza dubbio un posto al rogo! Secondo tale impostazione mentale, le nostre Ambasciatrici della Felicità - che hanno investito molto nella missione di auto-accettazione - sarebbero le streghe dell'epoca attuale. Nel 1791, Olympe de Gouges scrisse la “Dichiarazione dei Diritti delle Donna e della Cittadina”, in cui sosteneva l'uguaglianza politica e sociale tra uomo e donna, e la propose all'Assemblea Nazionale Francese. Dopo essere stata accusata di "aver dimenticato le virtù che convenivano al suo sesso", Olympe fu giustiziata. Ciò le valse il riconoscimento come prima femminista francese e segnò la genesi dei diritti delle donne (finalmente!). Ricordiamo alcuni eventi importanti considerati pietre miliari nella condivisione del potere e nell'uguaglianza di genere: • Scuola obbligatoria per le bambine (1868) • Premio Nobel per la Fisica assegnato a Marie Curie (1903) • Diritto di voto e di eleggibilità delle donne (1945) • Legge sulla parità retributiva tra uomo e donna (1956) • Legge Neuwirth sul diritto alla contraccezione (1971) • Legge per il diritto all'aborto (1978) • Abolizione del “delitto d’onore” (1981) Alcune grandi donne hanno percorso una lunga strada, grazie alla loro immensa volontà. Se queste femministe non si fossero date così tanto da fare, oggi non avremmo la possibilità di essere oggi quelle che vogliamo essere. Come Malala Yousafzai ha detto: "Non aspettare che sia qualcun altro a parlare per te. Sei tu che puoi cambiare il mondo.”
Cosa c’entra il piacere in tutto questo
La "rivoluzione sessuale" è iniziata a metà degli anni '60: i primi topless sul piccolo schermo, la minigonna, la letteratura sulfurea, la corrente hippie... Nel Maggio del '68 appaiono slogan come "fate l'amore, non la guerra", "godere senza ostacoli", "pace e amore". Si inizia a osare a parlare di sessualità e le pratiche diventano più libere e diversificate. Per esempio, l'età media del primo rapporto sessuale diminuisce di 5 anni, grazie all'esplosione delle unioni liberali. "La sessualità femminile fiorisce. Le donne hanno il coraggio di affermare e cercare il loro piacere e diventare più attive nella relazione " (Fonte: Sciences Humaines). Dopo secoli di essere "la moglie di", le donne lottano finalmente per il pieno possesso dei propri diritti, ma anche - e soprattutto - dei loro corpi. L'emancipazione sessuale delle donne contribuisce alla loro emancipazione psicologica. Grazie a questa, sono in grado di ottenere indipendenza e dare una risposta ai loro bisogni e desideri.
8 marzo 1977: Da dimenticare o ricordare?
Con lo scopo di celebrare l'ottenimento di questi diritti, nel 1977 l'ONU ha dichiarato l'8 marzo la Giornata dei Diritti delle Donne. Ma perché celebrare una sola volta all'anno, quando la battaglia per l'uguaglianza si combatte ogni giorno, con ogni decisione, azione e insegnamento? La risposta a questa domanda può sembrare ovvia. Questo giorno è percepito talvolta positivamente e talvolta negativamente, ma ha comunque il merito di essere una scusa per festeggiare da dove veniamo, dove siamo e dove vogliamo arrivare. L’8 marzo è un buon campanello d'allarme per la storia dei diritti delle donne e si festeggia ogni anno per scriverne una pagina in più. Non diamo nulla per scontato: nel 2018, le disuguaglianze di genere fanno ancora notizia. In Arabia Saudita le donne non hanno ancora diritto di voto, in Iran non possono accedere al settore universitario della Biologia, in Yemen hanno il diritto di testimoniare, ma la loro parola vale solo la metà e deve essere sempre confermata da un uomo. Ecco perché dobbiamo continuare a combattere.
SOFT PARIS difende della libertà delle donne
La felicità delle donne è una missione che a Soft Paris ci prendiamo a cuore. La struttura aziendale è infatti stata creata con lo scopo di muoversi in questa direzione, offrendo: • Ritmo di lavoro autonomo • Sistema di equa remunerazione • Formazione gratuita e senza limiti legati allo sviluppo professionale e personale Inoltre, fin dalla sua fondazione, l’elemento centrale del marchio di Soft Paris è un inno all’emancipazione femminile, tanto sessuale come sociale. Cosa c'è di più esplicito della Marianne che innalza un giocattolo sessuale come simbolo di libertà? Siamo convinti che l'indipendenza venga prima di tutto con l'accettazione del proprio corpo, solo così si può ottenere liberazione sessuale. Grazie alle formazioni delle nostre Ambasciatrici della Felicità e al supporto del sessuologo Alain Héril, riusciamo a dare i migliori consigli alle clienti durante i nostri Soft Party, riunioni di vendite a domicilio. Quindi, se desideri sprigionare la donna che è in te, puoi intraprendere il percorso per diventare Ambasciatrice organizzando un Soft Party e scoprendo così come prendere in mano la tua sessualità. E per finire con un pensiero positivo: “Donne, siete voi che tenete in mano la salvezza del mondo”. (Lev Tolstoj)